Uomo politico tedesco. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1971 all'università di
Gottinga, ancora ragazzo aderì al Partito socialdemocratico (SPD), di cui fu
attivo militante. Nel 1968 partecipò al movimento internazionale di
contestazione come leader dei Jusos, una formazione di ispirazione marxista
di giovani socialisti. Da allora la sua attività politica fu in continua
ascesa: fu eletto in più legislature come deputato per il Partito
socialdemocratico nel Parlamento federale a Bonn, e nel 1990 ottenne
l'incarico di presidente del Land della Bassa Baviera (con successiva
riconferma nel 1994 e nel 1998). In questo ruolo propiziò un innovativo
accordo sindacale con la casa automobilistica Volkswagen, in base al
quale furono salvaguardati i posti di lavoro esistenti e previste successive
e scaglionate assunzioni in cambio di una riduzione dell'orario di lavoro e
dei salari. Dopo la sconfitta elettorale dell'SPD alle elezioni politiche
del 1994,
S. assunse sempre più importanza all'interno del Partito,
fino a guadagnarne la candidatura per le elezioni politiche del 1998 e a
esserne nominato presidente nell'aprile 1999. Nel settembre 1998, al rinnovo
del Bundestag, fu eletto cancelliere della Germania con il 41% dei voti,
battendo il veterano Kohl della CDU: fu il primo politico tedesco a spodestare
un premier in carica. Varato un Governo di coalizione con i Verdi, pose come
punti qualificanti del suo programma elettorale il problema della disoccupazione, la
stabilità interna e la continuità in politica estera, se pur caratterizzata
da una minore intransigenza nei confronti delle necessità della moneta unica
europea. Ma le aspettative create nell'elettorato vennero in parte disattese
per la svolta in senso "thatcheriano" operata da
S., che mirò principalmente
al risanamento del bilancio a spese del
welfare e della tematica
ecologista. Il malcontento dell'elettorato si tradusse in una pesante
sconfitta dell'SPD e dei Verdi alle consultazioni regionali del 1999.
Nonostante la batosta, nel 2000
S. seppe trarre vantaggio
dall'indebolimento progressivo della CDU, travolta dallo scandalo dei
fondi neri, e dal miglioramento della situazione economica, e portò avanti
le riforme promesse: legge sull'immigrazione, riforma fiscale,
riforma delle pensioni. Le elezioni parlamentari del settembre 2002 lo
riconfermarono cancelliere, seppur con un minor numero di consensi. In
ambito internazionale, dal gennaio 2003 si schierò apertamente, insieme
a Chirac e Putin, contro l'intervento armato anglo-americano in Iraq
senza l'egida dell'ONU. Nel maggio 2005, dopo la sconfitta del Partito socialdemocratico alle
elezioni regionali tenutesi nel Nord Reno-Vestfalia,
S. decise
di indire anticipatamente le elezioni politiche. Queste ultime, tenutesi in settembre, sancirono una situazione
di sostanziale parità tra i due schieramenti in campo (SPD da una parte, e CDU-CSU dall'altra), che portò alla
formazione di una "Grande coalizione" governativa, con la cristiano-democratica Angela Merkel che
successe a
S. nella carica di cancelliere (n. Mossenberg, Vestfalia 1944).
Gerhard Schroeder